mercoledì 7 novembre 2007

tokio hotel

ciao cm va? oggi sono andata al luna parck ho fatto quelli più spericolati....iniziamoxdxd
TOKIO HOTEL
BILL NELL’INTIMITA’
Bill è da poco maggiorenne, ma non è vaccinato contro le voci che circolano su di lui. No, non ha alcun orientamento omosessuale, non si prepara a lasciare i Tokio Hotel per un’ipotetica carriera da solista. Ritorno su una star non come le altre.

Dei musicisti nella sua famiglia.
B.K.: Il mio patrigno è stato chitarrista; ci ha portato a molti concerti e ci ha accompagnati negli studio. Ci ha fatto davvero venir voglia di fare la stessa cosa. In ogni caso, la sua influenza resta molto forte nella musica dei Tokio Hotel.

La sua avversione per la scuola.
B.K.: Abbiamo passato fin troppo tempo a scuola ad annoiarci. Non ne abbiamo che cattivi ricordi. Soprattutto dei prof. Non ce n’è uno che abbiamo davvero voglia di rivedere! E’ stato così orribile che l’unico bel ricordo che ne ho sono qualche compagno che ho incontrato, ovviamente fuori da scuola! (ride) Fare musica era soprattutto un modo per distaccarsi completamente dal mondo della scuola che ci soffocava. Nel suonare ci dimenticavamo le nostre preoccupazioni quotidiane, e in particolar modo i nostri problemi a scuola.

Le sue delusioni d’amore.
B.K.: Quando abbiamo una delusione d’amore, capiamo qualcosa di più della vita. Al contrario, quando le storie vanno avanti bene, sono meno ispirato nello scrivere canzoni. Sono le esperienze tristi che, attraverso gli errori che abbiamo commesso, ci portano a crescere e a desiderare di diventare migliori e più adulti. La tristezza e il perdono sono un’importante fonte d’ispirazione per i Tokio Hotel.

La sua concezione dell’artista.
B.K.: Il mio sogno di far musica è al di sopra di tutto, in particolare del business che ci gira attorno. Sai, incontriamo davvero molta gente che fa musica non per ragioni artistiche ma per far soldi. Quello che voglio dire è che, nel nostro gruppo, vogliamo essere degli artisti veri. Ecco: questo è ciò che conta ai nostri occhi. Per noi, la parola “star” vuole dire essere un vero artista. Non ha niente a che vedere con gli idioti che si trovano nello show-business, tutta quella gente senza talento che non si trova lì che per far soldi! Noi non siamo così.



I suoi diciotto anni.
Bill Kaulitz: Abbiamo atteso talmente tanto di diventare maggiorenni, io e mio fratello, che abbiamo deciso di fare una bella festa! Abbiamo affittato una sala, abbiamo invitato i nostri amici stretti, i nostri famigliari e siamo finiti ad un Casinò perché se in Germania non sei maggiorenne, non puoi giocare in ambienti del genere. In totale eravamo in trentuno ed è stato troppo divertente dal momento che quella sera abbiamo tutti bevuto molto! E non del succo di mela!

Il suo concerto francese del 14 luglio.
B.K.: Un ricordo incredibile! C’era talmente tanta gente che la folla ci sembrava infinita! In più, avevamo la torre Eiffel di fronte a noi. Era da molto che volevamo visitarla e che speravamo di mangiare nel ristorante su in cima ma, alla fine, abbiamo fatto di meglio! D’altra parte, sembra che per entrare in quel locale sia necessario presentarsi in smoking! A questo punto, direi che non fa per noi!

Il suo servizio militare.
B.K.: Siamo riusciti a liberarci di quest’obbligo. Che le nostre fan si rassicurino: non mancheremo ai nostri appuntamenti a causa di questa questione. Ci è stato detto che ci faranno sapere se siamo idonei al servizio militare o no. Ma non credo che ci dovremmo preoccupare ancora dei “tre giorni” o cose del genere. Mio fratello non potrà più dire nelle interviste che non sono stato accettato perché il mio “kiki” è troppo piccolo (ride)!

Le sue canzoni in inglese.
B.K.: Non è stato facile per me cantare in inglese. Non è la mia lingua materna ma ci sono riuscito perché mi sentivo molto motivato a farlo. Ci siamo sempre detti che sarebbe stato difficile per noi arrivare in Inghilterra. Lo sapevamo fin dall’inizio; l’avevamo già detto anche per la Francia e il resto d’Europa quando abbiamo cominciato a voler suonare oltre le frontiere tedesche. D’altra parte, abbiamo considerato come un onore grandissimo poter fare un concerto a Londra. Comunque, è andata benissimo dal momento che era la prima volta che facevamo i nostri pezzi in inglese. In più, ricordo che nella sala faceva caldissimo!

Le sue fan isteriche.
B.K.: Resto sorpreso da tutto ciò che ci accade come gruppo. Le fan, i media, i concerti pieni in sale sempre più grandi. E’ incredibile vedere che facciamo notizia sui giornali perché, appena due anni fa, suonavamo solo in piccoli club. Ci domandiamo proprio: dove andremo a finire, dove ci porterà tutto questo? E’ una cosa talmente gigantesca e smisurata che a volte ci chiediamo se è realmente per noi! (ride)

La sua accoglienza in Francia.
B.K.: Quando arriviamo in Francia, è sempre un po’ speciale perché ci sono fan che ci aspettano ovunque. Ma veramente ovunque! (ride) E’ assurdo! Allora, ogni giorno proviamo ad andare a vederle almeno dieci minuti per firmare autografi ed ascoltarle. Per noi è importante ricompensarle delle loro pazienza e del loro entusiasmo.

Il suo ultimo viaggio privato.
B.K.: Siamo andati a New York in luglio! Per noi quattro è stato fantastico camminare per le vie senza che nessuno ci riconoscesse. D’altra parte è stato un bene perché a volte abbiamo avuto dei brutti esaurimenti! Laggiù volevamo evadere un po’ e divertirci. Come delle vere vacanze! Ognuno ha potuto dedicarsi alle proprie occupazioni, stare là ci ha distratto. Erano due anni che non avevamo un momento di pace, per cui questi sono stati dei momenti privilegiati per noi. Io mi sono persino perso a Manhattan, in piena Chinatown!

La sua paura prima di salire sul palco.
B.K.: Mi rilasso per una buona mezz’oretta con Tom, Georg e Gustav nella nostra stanza; stiamo tutti insieme e agli altri è proibito anche solo vederci. Prima facevamo questa cosa solo 30 minuti prima del concerto, ma, ormai, ci impegna sempre più tempo. E’ impossibile raccontare quello che proviamo, ma passiamo da momenti di grande paura ad altri vicini all’isteria. Prima di salire sul palco siamo sempre sovraeccitati. Io sono super nervoso, Gustav ama isolarsi un altro po’, Tom ascolta della musica con le cuffie e, con Georg, io cerco di concentrarmi come posso. Si potrebbe pensare che con l’esperienza ci abbiamo fatto l’abitudine e abbiamo meno paura, ma è proprio il contrario.

I suoi amori e la sua sessualità.
B.K.: Negli ultimi due anni, ad essere sincero, non ho conosciuto nuove ragazze, né ho avuto avventure da una notte. Io sono un tipo piuttosto serio quando si tratta di affari di cuore e quando mi innamoro: mi faccio coinvolgere a fondo e tutto il mio tempo è rivolto a questo. Ma non è proprio il caso adesso che i Tokio Hotel mi impegnano giorno e notte. In ogni caso, non bisogna credere ai giornali che riportano affermazioni che io non ho mai fatto, come quelle per cui io sarei vergine o avrei tendenze omosessuali.

Il suo supposto suicidio.
B.K.: Di recente, la cosa più stupida che ho letto su di me è stato che mi ero suicidato nella mia camera d’hotel! E’ stato facile per me provare il contrario, ma è difficile a volte controllare tutto quello che dicono o scrivono sul mio conto. Fa parte del gioco. Non posso passare il mio tempo a smentire tutto quello che si dice o scrive sui forum del mondo intero. Non avrei abbastanza tempo per vivere! (ride)

La sua tournée di ottobre.
B.K.: Sono contento di tornare in Francia. Questa volta potremo visitare appieno delle nuove città. Cero, ci sono degli incontri organizzati con le nostre fan ma faremo anche cose che ci vengono spontanee, a seconda del nostro umore. Faremo festa nelle nostre stanze dopo ogni concerto, ne avremo dei bei ricordi. In ogni caso, ogni spettacolo, ogni giorno è per me qualcosa di diverso. Non ringrazierò mai abbastanza le fan che ci permettono di essere tanto fortunati nella nostra vita.

La supercommercializzazione del suo gruppo.
B.K.: In effetti, prestiamo veramente grande attenzione a questa questione. Niente viene confermato se prima non si ha la nostra approvazione. Bisogna sapere che non c’è niente di ufficiale nei libri che sono stati pubblicati su di noi e troviamo spesso edite delle interviste che noi non abbiamo mai fatto… Questo fa parte del successo e siamo contenti di averlo, ma, il rovescio della medaglia, c’è sempre gente che arriva a far soldi sulle tue spalle. E’ il caso di tutte le cose che riportano la mia immagine: pupazzi, profumi ecc. E più abbiamo successo, più saltano fuori cose del genere. In ogni caso, abbiamo sempre l’ultima parola sui nostri dischi, foto, video e tutto ciò che ci riguarda da vicino. La nostra produzione, ovviamente, ci dà il suo parere, ma alla fine decidiamo tutto noi. Nelle interviste siamo noi che parliamo, non ci dettano le risposte o il nostro modo di fare.

Il suo lato da fan.
B.K.: Comprendo benissimo le fan che vogliono collezionare tutto sul loro gruppo. Perché anch’io facevo così con i miei artisti preferiti. Avevo anche comprato le magliette e altro merchandising. Ho sempre voluto avere cose con il nome dei miei gruppi preferiti. E’ semplicemente normale: quando amiamo qualcosa, tutto il resto non conta. Se venite a casa mia, troverete lo stesso!(anche da me)

Il suo look.
B.K.: Ho sentito presto che potevo affermarmi in un modo diverso. Lo vedevo bene, a Magdeburgo, che non somigliavo affatto agli altri. A volte sono stato additato da adulti e soprattutto dai professori. Anche questo mi divertiva. Così, da quando ho cominciato con il gruppo, ho sempre dato grande importanza al mio modo di vestire, ai capelli, al trucco sul palco. E’ qualcosa di molto personale. E nessuno può immischiarsi. Io credo che le nostre fan vedano benissimo che noi facciamo la nostra musica e abbiamo il nostro look, senza che nessuno se si intrometta.

La sua collaborazione dei sogni.
B.K.: E’ difficile trovare qualcuno che possa apportare qualcosa al nostro suono, al nostro gruppo. Abbiamo sempre voluto fare la nostra musica per non riprendere quella degli altri. Per questo motivo è difficile invitare una persona estranea nel gruppo. Non sapremmo proprio che proporgli… Sai, incontriamo talmente tante fan della nostra musica e questo ci incoraggia moltissimo, per cui non è così facile trovare qualcuno sulla nostra stessa lunghezza d’onda e che trasmetta le stesse idee attraverso al musica. Comunque, non ci preveniamo nulla. Se un giorno incontreremo un musicista con cui ci troviamo bene, vedremo, ma per ora non è previsto niente del genere.

La sua vita la di fuori dei TH.
B.K.: Una volta all’anno ci prendiamo delle vacanze; in quel momento, ci separiamo. Ma è tutto. Il resto del tempo è consacrato ai Tokio Hotel. Non male, non trovate? Vorrei solo aggiungere: non credete alle voci che dicono che ho intenzione di lasciare il gruppo e cantare da solista. Questa è proprio una fandonia bella e buona.

Le sue nuove canzoni.
B.K.: Ce ne saranno sul nostro prossimo singolo. Quanto al nostro terzo album, mi è impossibile fare dei piani precisi e di annunciare qualcosa a riguardo. Non abbiamo ancora avuto il tempo di pensarci. In ogni caso, non è domani. Mi accontento di conoscere il programma del giorno dopo anziché che farò più in là nel tempo.




BILL KAULITZ (canto)
Il tuo ultimo colpo di fulmine in termini musicali: “Il mio è “American Idiot” dei Green Day e “X&Y” dei Coldplay”.
La tua canzone ideale: “Fix You” dei Coldplay.
Il tuo artista preferito: “Ci sono tre ex-aequo: David Bowie, Keane e i Coldplay”
Il tuo miglior ricordo di un concerto: “Ouah! Ho già visto un sacco di bei concerti. Ma vorrei troppo vedere i Placebo!”
La tua influenza principale: “Noi abbiamo sempre voluto creare il nostro suono, che è la cosa che rende così particolari i Tokio Hotel. Non è facile rispondere a questa domanda ma, di sicuro, sogniamo una carriera alla Rolling Stones o alla Aerosmith. Continuare ad essere sul palco e suonare finché saremo vecchi e avremo i capelli grigi è uno dei nostri obiettivi”.
La tua collaborazione dei sogni: “Fare qualcosa con un altro musicista deve essere una questione di incontro, scambio artistico forte. Dobbiamo condividere le stesse idee in termini di musica ed essere sulla stessa lunghezza d’onda. Ma si sicuro ci sono un sacco di bei gruppi con i quali ci piacerebbe collaborare… come i Green Day, per esempio”.
La tua ragazza da sogno: “Un incontro con, insieme, Mary-Kate e Ashley Olsen”.

TOM KAULITZ (chitarra)
Il tuo ultimo colpo di fulmine in termini musicali: “Di solito non è il mio genere di musica preferito ma trovo interessante l’album solista di freige dei Black Eyes Peas”.
La tua canzone ideale: “In questo momento non ce n’è una particolare; cambia ogni momento”.
Il tuo artista preferito: “E’ sempre Samy Deluxe, un rapper tedesco”.
Il tuo miglior ricordo di un concerto: “Mi piacerebbe vedere gli Aerosmith dal vivo”.
La tua influenza principale: “Noi abbiamo sempre cercato di fare musica nostra in modo da avere uno stile che si adattasse a noi. Di conseguenza non abbiamo mai voluto copiare o assomigliare ad altri gruppi”.
La tua collaborazione dei sogni: “Ma chiaramente quella con gli Aerosmith”.
La tua ragazza da sogno: “Kendra Wilkinson di “Casa Playboy” e della serie “La ragazza della porta accanto””.

GUSTAV SCHAEFER (batteria)
Il tuo ultimo colpo di fulmine in termini musicali: “Per me è “S&M”, l’album dei Metallica registrato con l’orchestra sinfonica di San Francisco”.
La tua canzone ideale: ““The Pretender” dei Foo Fighters”.
Il tuo artista preferito: “Foo Fighters”.
Il tuo miglior ricordo di un concerto: “Senza alcuna esitazione, si tratta dei Metallica, il concerto del 6 giugno 2006 al Waldbuhne di Berlino”.
La tua collaborazione dei sogni: “Sinceramente, se ce lo domandassero i Metallica, non esiteremmo di sicuro”. (ride)
La tua ragazza da sogno: “Eva Longoria”.

GEORG LISTING (basso)
Il tuo ultimo colpo di fulmine in termini musicali: “Recentemente ascolto in cuffia “Infinity On High” dei Fall Out Boy”.
La tua canzone ideale: ““Rock Star” dei Nickelback”.
Il tuo artista preferito: “Oasis”.
Il tuo miglior ricordo di un concerto: “Per me quello degli Oasis in un piccolo club in Germania. E’ stato magnifico!”
La tua collaborazione dei sogni: “Per me, è con i AC/DC!!!”
La tua ragazza da sogno: “Jessica Alba”.

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MILANO HOTEL

In meno di due mesi, i Tokio Hotel hanno conquistato il pubblico italiano. Purtroppo, la Tokio Hotel mania non si è fermata alla frontiera tedesca.

Il prossimo 30 ottobre, il gruppo suonerà per la prima volta in Italia, nell’esclusivo Forum di Assago, alle porte di Milano. Qualche mese dopo la Francia e la Spagna, l’Italia si mette al passo per i Tokio Hotel. “E’ incredibile, tutto questo è arrivato con una velocità pazzesca. Sono passati due mesi da quando siamo andati per la prima volta a Milano: c’era qualche fan che ci aspettava sulla strada, sotto l’edificio della Universal.Questa volta, ce n’erano dappertutto, in centinaia, sia a Roma che a Milano. Il nostro primo concerto italiano è stato spostato in una sala da 18.000 posti. E’ veramente enorme”, si entusiasma Tom Kaulitz. Italiani, polacchi, israeliani… Apparentemente tutti i ragazzi parlano la stessa lingua, quella dei Tokio Hotel. Bill, suo fratello, ci spiega: “Mi pongo spesso questa domanda. Come fa a piacere la nostra musica a persone di culture così diverse? Sono convinto che sia una questione di emozioni. E poi, al giorno d’oggi, disponiamo di un mezzo di comunicazione enorme come internet, che riduce considerevolmente le distanze e permette a tutti i nostri fan di scambiarsi informazioni, foto e opinioni”. Un successo che il gruppo ha imparato a gestire senza difficoltà: “Facciamo quello che più amiamo al mondo: suonare ogni sera in una città diversa. Il prezzo da pagare è una vita privata che non esiste più. E’ molto difficile non poter più camminare per strada, andare al cinema o mangiare con i propri amici. Ma questo fa parte del gioco. E poi, ci sono tutte le stupidaggini che certi giornali dicono sul nostro conto. Purtroppo, dobbiamo fare spesso attenzione a quello che diciamo”. Ogni giorno si passa da una città all’altra, da Paese a Paese… “Purtroppo, non riusciamo mai a visitare la città in cui ci troviamo. Vediamo quasi sempre le sale da concerto, le radio, gli hotel e gli aeroporti… Approfitto dei giorni di pausa per visitare un po’ la città e fare shopping. Questo è il caso di Roma, dove ho potuto visitare un po’ il centro della città. La capitale italiana mi ha molto sorpreso con le sue vie strette e negozi minuscoli. Lì l’aria profuma davvero di storia. Sono uscito con la tuta e con un cappellino in testa ma, in pochi minuti, c’era già qualche fan dietro di noi. A parte questo, è stato di sicuro più tranquillo rispetto ad altre parti”, conclude Bill.

oggi ho finito cmq ho fatto:l'extream,il big apple, super ball,la piovra,la nuvola e unaltra volat aL'EXTREAM!!!(TROPPO FIGHO)