sabato 18 agosto 2007

intervista a la radio olandese 3fm!


Giel: Prima delle 16 parliamo con Bill , buon giorno !Bill: GiornoGiel: Come stai ?Bill: Sono molto stanco. Sono ancora a letto con i capelli a pazzo perche' mi sono appena svegliato.Giel: è lunedi e tu parli in modo molto veloce comunque complimenti per il secondo cd è stupendo.Bill: Grazie mille.Giel: In quanto tempo l'avete fatto ?Bill: In quanto tempo cosa ?Giel: L'albumBill: Oh , l'album , ci abbiamo messo tanto penso 2 anni. Volevamo farlo e scrivevamo le canzoni insieme ai produttori. Volevamo che tutto fosse perfetto , e poi quando è uscito c'era la promozione ed è iniziato ...Giel: Ok , quanto tempo fate musica ?Bill: Siamo un gruppo da sei anni , ma io e Tom abbiamo iniziato a 7 anni e al eta' di 9 anni abbiamo fatto il primo concerto. Dopo abbiamo conosciuto Gustav Georg e siamo al completo da 6 anni.Giel: Il tuo gemello è anche nel gruppo. Siete un po' come i fratelli Gallagher degli Oasis ?Bill: No noi ci capiamo meglio.Giel: haha si c'è molta differenza allora quando si è gemelli.Lasciamo perdere lui parla in modo moltoo veloce...Bill: Seee..Giel: Puo' attraversare le strade tedesche ?Bill: No , assolutamente no. Quando siamo in Germania mettiamo i capelli in testa e altre cose e speriamo che la gente non ci riconosce. Ovviamente succede sempre il contrario cosi diamo gli autografi è divertente.Giel: Il capelli li permette di camminare per le strade. Sei con qualcuno ?Bill: No , tutti siamo soli. Penso che trovare la ragazza sia davvero difficile e non abbiamo in tempo. Ora al primo posto ce' la musica e questo per le ragazze non è facile perche' di solito al 1° posto dovrebbe esserci la relazione.Giel: Ok , ora la domanda intima , sei vergine ?Bill: Ehmm..Ehmm..questo rimane un segreto. Cioè voglio dire yhyGiel: Cioè si ?Bill: Esatto.! Di queste cose meglio parlare con mio fratello.Giel: Ok , lui è ancora vergine e credo anche il resto del gruppo , e la scuola ?Bill: L'abbiamo mollata per un anno. Ma abbiamo finito.Giel: Ok, un anno e ehh.. sei sano ?Bill: Che ?Giel: Si ce' la cosa che tu non mangi molto...Bill: Ah si , non preoccuparti. Esatto abbiamo bisogno di molta energia , perche' stiamo facendo il nuovo cd , facciamo molti concerti e anche ad Amsterdam.Giel: Ecco cosa pensi del Olanda ?Bill: Molto carina , ero anche qui per la vacanza e devi dire che è una bella citta'.Giel: Farete i concerti da noi ?Bill: Penso di sì.Giel: Ah capisco ora per le ragazze puoi dire in modo eccitante "Buon Giorno" ?- S I L E N Z I O -Giel: Ok allora spiego.. dimmi "Buon giorno" in modo eccitante.Bill: Buona mattinaGiel: Grazie erEravate molto propensi a creare le vostre canzoni, era per voi una sorta di “scuola alternativa”?T.K.: Non saprei, non direi “scuola alternativa”, però qualcosa di vero c’è. Fare musica era innanzitutto un modo per disconnettersi totalmente dal mondo della scuola che ci asfissiava. Nel suonare, ci dimenticavamo dei nostri problemi quotidiani, soprattutto dei nostri problemi in classe.HoteGridare è un segnale di ribellione. In “Schrei”, con chi ve la prendete?B.K.: La canzone non evoca niente di concreto, come una ribellione contro la scuola, gli adulti e cose del genere. E’ più generale. E’ contro tutto ciò che ci impedisce di vivere i nostri sogni, essere se stessi. “Schrei” non si concentra solo sulla scuola, ma è un grido contro la monotonia quotidiana, un grido contro chi ci fa rinunciare ai nostri sogni più folli. In ogni modo, ho scritto questo testo per battermi contro tutti quelli che ci hanno ostacolato, che incontravamo a scuola o altrove.Nel registrare “Schrei”, pensavate che avrebbe avuto un successo così grande?G.L.: Di fatto, non abbiamo immaginato nemmeno un momento di poter ottenere tanto successo con questa canzone o con qualcun altro. La nostra casa discografica non dava più importanza ad una canzone piuttosto che a un’altra. Questo è raro: abbiamo la fortuna di avere un pubblico a cui piacciono tutte le nostre canzoni, non solo una.B.K.: In ogni canzone cantiamo un po’ della nostra storia e pensiamo sia questo ciò che piace. E’ certo che “Schrei” è una canzone che c i definisce bene, che corrisponde esattamente dove siamo. La prova è che il nostro pubblico si identifica.In “Durch den Monsun” si evoca una tormenta naturale per parlare di amore. E’ il vostro lato romantico?B.K.: No, uso immagini per raccontare delle cose, sono solo un’allegoria. Si concentra su temi molto più generali come l’amore e l’amicizia. Parla della tormenta, della tempesta per sottolineare il fatto che nella vita ci sono cose buone e cattive e che uno deve aggrapparsi a ciò che crede e ai suoi sogni. Attraversare il Monsone significa che si deve combattere per non rinunciare alle nostre speranze. Io gioco solo con le immagini. In ogni modo, io creo un mio immaginario e ognuno può interpretarlo a modo suo.Mi sbaglio se dico che “Leb die Sekunde” – letteralmente “Cogli l’attimo” – mostra il desiderio di ottenere molte cose nella vita?B.K.: Sì, è contro la noia, è fatta per apprezzare la vita, cosa sia veramente “Carpe Diem”. Ho scritto questa canzone quando avevo 9 anni. Ne abbiamo fatto molte versioni diverse in diversi momenti. E’ una delle nostre canzoni più vecchie. Riassumendo, dice che bisogna avere degli obiettivi nella vita e fare il possibile per realizzarli senza perdere un secondo. E’ contro la noia perché l’ho scritta quando ero a casa per non annoiarmi. Mi dicevo: “Che potrei fare? Vado a scrivere una canzone. Non fu una cattiva idea, no?”.Gli altri tre (in coro): Sì, che bel risultato! (Ridono)Provate un sentimento speciale per le vostre prime canzoni?B.K: Sì e no. Proviamo tenerezza per le nostre canzoni quando raccontano la nostra storia, la nostra vita. Di sicuro, alcune ci ispirano bei ricordo, e altre meno belli. Siccome le canzoni più vecchie sono quelle più vive, che hanno subito un’evoluzione più lunga, però ci piace lo stesso suonare le nuove canzoni e svilupparle mentre le componiamo.Storie d’amore che finiscono male. Alcune canzoni sono più difficili da interpretare di altre? Sto pensando a “Rette Mich” che evoca una storia d’amore che finisce male.T.K.: No, però è l’unica ballata del disco. Parla di un amore che finisce, di una separazione, per questo è più lenta e triste.B.K.: Quando qualcuno soffre per amore impara di più su se stesso e sulla vita. Quando le storie d’amore vanno bene, ispirano meno per scrivere canzoni. Sono le esperienze tristi o gli errori che si possono commettere che ti fanno crescere e ti rendono migliore e più adulto. La tristezza, il perdono sono un’importante fonte di ispirazione per i Tokio Hotel.“Freunde Bleiben”, credo che parli dei vostri compagni di classe che non vi trattavano bene, è così?T.K.: Sì, un po’. In realtà il cui tema è: “Non hai bisogno di far finta di essere amico di qualcuno quando non lo sei”. Se facciamo un paragone con la nostra vita attuale, è una canzone contro l’ipocrisia che incontriamo a volte. La gente più gentile con noi è quella che ci adula per ottenere qualcosa in cambio. Preferiamo un’amicizia vera dove i sentimenti siano chiari e diretti. Quando ti dedichi a questo non hai tempo da perdere con gente falsa e superficiale. In questa canzone, siamo molto sinceri nel dire cosa pensiamo delle ipocrisie della vita, la falsa simpatia e tutto il resto. L’amicizia per me è sacra: siamo amici oppure no.In “Ich bin nich’ Ich” si parla di quanto sia difficile dire la verità, come quando lasciamo una persona cara che non amiamo più.E’ un altro tipo di ipocrisia?T.K.: No, questa canzone parla di amore, rottura di un rapporto e disperazione. Le cose non vanno come uno vuole. Non ci riconosciamo più né noi né la persona che abbiamo amato, non siamo più noi, siamo come un corpo senz’anima. Questo è il punto in cui non sappiamo dove siamo né chi siamo. Quando va bene, abbiamo l’impressione di sapere tutto di noi, ma quando una relazione finisce male, non sappiamo più dove siamo e possiamo perdere coscienza di noi.Perderla fino al punto di suicidarsi?T.K.: No, non fino a questo punto. Il suicidio è un tema che mi piacerebbe affrontare in una canzone. E’ raro che qualcuno, per qualche motivo, possa perdere il gusto per la vita, però, in questo caso, quel qualcuno ha la sensazione di essere imprigionato in una gabbia d’oro, che perde totalmente il senso della realtà. Te lo assicuro, non sono io (Ride).Per quanto riguarda i vostri testi più cupi, avete paura che le vostre fan possano non capirli?B.K.: In ogni canzone parliamo della nostra storia. Quando le scriviamo è difficile prevedere la reazione del pubblico. Ciascuno è libero di interpretare i nostri testi basandosi sulla propria esperienza. E se le nostre canzoni possono aiutare qualcuno in un momento difficile, per noi è una grande soddisfazione e responsabilità.In “Lass uns hier raus”, cosa significa questa frase: “La Germania ha bisogno di una nuova stella, non di imbecilli”?B.K.: Il nostro sogno di fare musica è sempre venuto prima di tutto. Incontriamo molta gente che non fa musica per ragioni artistiche, ma per guadagnare denaro. Quello che voglio dire è che, nel gruppo, noi ci consideriamo dei veri artisti. Questo è ciò che conta. Per noi, la parola “stella” significa essere un vero artista. Non abbiamo niente contro quegli idioti che si incontrano nel nostro mondo, tutta quella gente senza talento che fa tutto solo per soldi. Noi non siamo così.E’ difficile definire ciò che ti ispira. E’ come il successo, che ti può scappare dalle mani. Non è il vostro caso, ma avete paura che un giorno possa succedervi?B.K.: Certamente, non possiamo sapere come si metteranno le cose: speriamo che il nostro pubblico non ci abbandoni e soprattutto speriamo di non deluderlo. Chi può sapere quanto durerà l’euforia che ci circonda? In questo momento siamo in pieno apogeo, ma la situazione può cambiare. Per esso diamo molto e lavoriamo molto. Ciò che è necessario è continuare a fare canzoni, vivere a fondo la nostra storia, la nostra vita di gruppo come agli inizi.Con il successo, le riviste si interessano più della vostra vita e meno della vostra musica. Parlano di più di quello che siete e meno di quello che fate. Vi da fastidio?T.K.: Credo che non si possano davvero separare le due cose, è un tutt’uno. Di fatto, penso che sarebbe meglio parlare insieme dell’artista, di quello che fa, delle canzoni, della sua vita e della sua immagine, del suo modo di essere

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